Come emerso anche dalle prime pagine della stampa finanziaria, in questo primo trimestre del 2018 si è intensificato l’interesse delle società nelle operazioni di finanza straordinaria. I deal, annunciati con frequenza quasi giornaliera sulla stampa, hanno evidenziato un inizio anno molto positivo in termini di valore.
A fine marzo, infatti, il valore delle operazioni annunciate si attestava poco sopra a 1.200 mld USD, per un primo trimestre da record. Gli ultimi tre mesi hanno registrato moltissimi deal superiori ai 10 mld USD: ne sono stati annunciati ben quindici.
Numeri così alti in soli tre mesi non si vedevano dal primo trimestre del 2015. E se aggiungiamo il mancato deal da 47 miliardi tra Qualcomm e NXP il valore aggregato in questo trimestre sarebbe stato ancora più alto.
Una buona crescita economica sembra generare confidenza nelle alte sfere della finanza a livello globale e i tagli fiscali voluti dall’amministrazione Trump a fine 2017 stanno permettendo soprattutto alle società statunitensi di attuare politiche di acquisizione più aggressive.
Gli operatori di private equity possono contare ancora su una crescita costante dei propri fondi, il che significa, dal punto di vista di possibili venditori, una forte competizione intorno ai target più appetibili sul mercato.
Finora, i livelli di attività del 2018 possono essere paragonati solo a quelli visti tre anni fa, nel 2015, diventata un’annata d’oro per l’attività di M&A globale.