Nonostante abbia finalizzato i regolamenti della futura Science and Technology Innovation Board solo agli inizi di marzo, la Cina sta già riscuotendo molto entusiasmo da parte delle società che desiderano quotarsi presso la nuova borsa.

L’idea che anima il progetto, che sarà lanciato a Shanghai, è di incoraggiare un maggior numero di aziende tecnologiche cinesi a quotarsi in borsa offrendo loro uno specifico polo azionario tecnologico in territorio cinese, evitando così che cerchino fonti di finanziamento su mercati esteri.
Finora hanno presentato domanda di ammissione alla quotazione 9 società, tra cui due importanti aziende tecnologiche cinesi, Raytrontek e Cnano, e Amlogic, produttrice di semiconduttori con sede negli Stati Uniti e un distaccamento in Cina.
Se questa nuova borsa avrà altrettanto successo della National Equities Exchange and Quotations (NEEQ), alla quale si sono quotate oltre 10.000 società dal 2012, sarebbe un risultato eccezionale della politica cinese, che mira ad incrementare l’accesso ai mercati di capitali nazionali e a riformare il mercato di servizi finanziari del Paese.